La leggenda vuole che la storia di Giulietta e Romeo abbia preso vita su queste colline, che oggi sono paesaggio incantevole, con i due castelli incastonati tra filari di uva e spumanti eccellenti che diventano tali in cave sotterranee
La Cantina Bellaguardia è un gioiello nel panorama spumantistico italiano, incastonata tra le incantevoli colline di Montecchio Maggiore, proprio tra i leggendari castelli di Giulietta e Romeo. In questo luogo dove la tradizione vinicola si fonde con una storia millenaria, ogni bottiglia racconta il fascino di un terroir unico, caratterizzato da una bellezza e una complessità senza eguali.
Quello che non sapevate sui castelli di Giulietta e Romeo
Ma partiamo dal principio. Perché stiamo parlando dello Spumante più romantico d’Italia? La tragedia shakespeariana è nota a tutta, ma è ambientata a Verona. Qui invece siamo in provincia di Vicenza, e qualche precisazione va fatta. I castelli di Bellaguardia e della Villa, che si ergono maestosi sulle colline di Montecchio Maggiore, sono indissolubilmente legati alla leggenda degli sfortunati amanti. Questa connessione affonda le radici nella narrazione del conte Luigi Da Porto, poeta vicentino e autore della “Historia”, una novella che sarebbe divenuta celebre come “La Giulietta”. Scritta nei primi decenni del XVI secolo, questa storia autobiografica fu la base del capolavoro teatrale di William Shakespeare. Luigi Da Porto, nobile e capitano della Serenissima, trovò ispirazione per la sua novella nella vista dei castelli di Montecchio Maggiore dalla sua residenza a Montorso Vicentino. Da lì, le due imponenti rocche si stagliavano sul paesaggio, quasi in opposizione l’una all’altra, come i destini contrastanti delle famiglie Montecchi e Capuleti. Sebbene l’ambientazione letteraria della tragedia sia Verona, è possibile che i castelli di Montecchio abbiano giocato un ruolo significativo nell’alimentare l’immaginazione poetica di Da Porto. La “Historia” venne pubblicata postuma nel 1531 e ripresa da Shakespeare nel 1594, cementando così il legame tra questi luoghi e la celebre tragedia.
In ogni caso, i castelli, la cui storia risale al XIV secolo, furono edificati a partire dal 1354 per volere di Cangrande II della Scala, signore di Verona. Nel 1742, i manieri furono acquistati dal Comune di Montecchio Maggiore e successivamente restaurati. Oggi, il castello di Giulietta accoglie i visitatori con un ristorante panoramico, mentre il castello di Romeo è teatro di spettacoli ed eventi culturali, mantenendo viva la magia e il fascino di una storia senza tempo.
Una tradizione di eccellenza
La Cantina Bellaguardia ha ereditato una tradizione spumantistica di lunga data, che affonda le sue radici nel secolo scorso, quando le sorelle Strobele, figure iconiche della viticoltura locale, furono pioniere nella produzione del cosiddetto “Champagne dei Castelli”. Le loro intuizioni e la loro passione hanno posto le basi per l’attuale successo dell’azienda. La gestione attuale vede Mario Caltran come fondatore, seguito dal socio Isidoro Maccagnan con suo figlio Alberto e Marco Caltran, figlio del fondatore Mario, coinvolti sia nella parte agricola sia in quella enologica. Caltran ricorda come suo padre, allora impegnato in un’altra attività, avesse iniziato a produrre vino per il proprio consumo domestico, dando così origine alla tradizione vinicola odierna.
Le radici geologiche di un territorio millenario
Per comprendere appieno l’unicità della Cantina Bellaguardia, è essenziale immergersi nella storia geologica di questo territorio. Circa 300 milioni di anni fa, quest’area era sommersa dalle acque di un mare tropicale, un ambiente ricco di vita marina. Nel corso dei millenni, complessi processi geologici hanno trasformato questo mare in terraferma, dando forma alle colline che oggi ospitano i pregiati vigneti della cantina.
I suoli, arricchiti da un substrato prevalentemente carbonatico e da notevoli depositi vulcanici e argillosi, offrono un terreno ideale per la coltivazione della vite. Le rocce calcaree giocano un ruolo cruciale nella viticoltura di qualità: favoriscono un perfetto drenaggio dell’acqua e garantiscono un equilibrio idrico ottimale.
Il microclima: un alleato prezioso
Il clima delle colline di Montecchio Maggiore gioca un ruolo cruciale nella qualità dei vini prodotti. Grazie all’altitudine e alla particolare conformazione geografica, queste colline beneficiano di un microclima unico: le giornate sono caratterizzate da una buona esposizione solare, mentre le notti sono rinfrescate da correnti d’aria provenienti dalle vicine Piccole Dolomiti. Questo contrasto termico favorisce una maturazione lenta e graduale delle uve, esaltandone l’aromaticità e mantenendo un’acidità vivace, elemento essenziale per la produzione di spumanti di eccellenza.
I vigneti: un impegno costante per la qualità
Gli ettari di vigneti sono 12, e ogni parcella è stata selezionata per ottimizzare la qualità delle uve. Le varietà coltivate, destinate principalmente alla creazione di spumanti metodo classico, includono non solo vitigni autoctoni come la Durella, ma anche nobili internazionali come Pinot Bianco e Pinot Nero. L’azienda adotta sistemi di allevamento come la tradizionale pergola trentina e il guyot, selezionati con precisione in base alle caratteristiche uniche di ogni vigneto. Questo approccio assicura una perfetta simbiosi tra vitigno e terroir, esaltando al massimo l’espressione del territorio in ogni calice.
Le grotte di Giulietta: un tesoro nascosto
Le grotte di Giulietta, un tempo antiche cave di pietra di Vicenza utilizzate per erigere le maestose ville palladiane, sono oggi il cuore pulsante della Cantina Bellaguardia. Uno spettacolo geologico unico e scenografico. Queste cavità non fungono solo da cantina di affinamento per gli spumanti, ma incarnano anche la profonda sinergia tra la cantina e il territorio circostante. Riuscire a visitarle è un’esperienza magica (e qui ringrazio Isidoro Maccagnan), capace di immergere lo spettatore in tutto ciò che può significare produrre un vino, un metodo classico, nella zona della Lessinia, che meriterebbe sicuramente più attenzione da parte degli addetti al settore. Soprattutto se pensiamo che la maggior parte delle bottiglie prodotte non esce dalle migliori enoteche e dal fine dining del Triveneto.
All’interno di queste grotte, che mantengono una temperatura costante tra i 10° e i 12°, la magia del metodo classico prende vita attraverso il remuage, un’arte antica che richiede maestria e pazienza. Le bottiglie, adagiate su pupitres, vengono ruotate manualmente per convogliare i sedimenti verso il collo, in una danza lenta e meticolosa che culmina dopo anni di affinamento, spesso oltre i tre anni. Il momento della sboccatura è un rito che sancisce la maturazione del vino: i sedimenti vengono rimossi con cura, e si aggiunge il liqueur d’expédition, definendo così il grado di dolcezza finale. Eppure, in un’epoca in cui l’autenticità è sempre più ricercata, quasi tutti spumanti di Bellaguardia vengono proposti in versione Pas Dosé, espressione pura e incontaminata del terroir e della qualità delle uve, una scelta che riflette l’essenza stessa della cantina e la sua filosofia orientata alla massima espressione del territorio e delle uve. E non si può che essere d’accordo.
Tutte le etichette di Bellaguardia
Bellaguardia Zero
Un pas dosé puro, senza aggiunta di zuccheri o solfiti. Composto da Pinot Bianco e Durella, matura per 48 mesi sui lieviti.
Bellaguardia Extrabrut
Rappresenta l’eleganza e freschezza della tradizione spumantistica. Blend di Durella e Pinot Bianco, matura per 66 mesi sui lieviti.
Bellaguardia 1920
Celebra la tradizione con bollicine di Pinot Bianco. Matura per oltre 30 mesi sui lieviti.
Bellaguardia Capuleti Rosè
Rosé raffinato prodotto in annate selezionate, realizzato con Pinot Nero e maturato per 36 mesi sui lieviti.
Montecchi Durello Pas Dosè
Esprime il carattere unico del Durello dei Monti Lessini. Matura per 66 mesi sui lieviti.
Archivio 1302
Una riserva di alta qualità che matura per oltre 120 mesi sui lieviti e ulteriori 24 mesi dopo la sboccatura.
Romeo il Durello del Castello
Spumante metodo classico con oltre 120 mesi di maturazione, ispirato alla passione di Romeo e Giulietta.
Bellaguardia Riserva di Mario 1995
Spumante di grande qualità, composto da Durella e Pinot Bianco, che matura per oltre dieci anni
In un mondo dove la standardizzazione minaccia la diversità enologica, la Cantina Bellaguardia emerge come un faro di autenticità e qualità. La combinazione di un terroir straordinario, una lavorazione artigianale scrupolosa e una storia ricca di tradizione rende i suoi spumanti una vera e propria espressione dell’eccellenza italiana. Ogni calice racconta una storia di dedizione, passione e rispetto per la terra, facendo della Cantina Bellaguardia un vero e proprio gioiello dell’enologia.