Marzo 28, 2024
CIBOPORZIONICREMONA

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La “Nuvola” di Lavazza a Torino offre più di una sorpresa. Per noi la prima è stata il museo, una visita di un paio di ore volate via, ammirando le mille facce della storia di quest’azienda e del suo caffè rappresentate con maestria e allegria. E poi la cena a Condividere. Abbiamo conosciuto bene Ferran Adrià, non conoscevamo invece Federico Zanasi, che ci ha veramente conquistato con il suo modo di fare, con la sua eleganza. E’ l’anima di questo locale moderno e contemporaneo, ma sarebbe stato bene anche a Casa Savoia. Ha la serenità data dall’esperienza e dalla maturità, riesce a trasmetterla ad ogni gesto e assaggio con misura ed eleganza. Ci ha servito al banco spiegandoci i vari assaggi, che è veramente difficile non solo elencare, ma anche classificare. Dove finisce Ferran e dove comincia Federico? non lo sappiamo, Ferran qui ormai viene di rado, si fida sicuramente di Federico, che pensiamo ormai procede in larga parte autonomamente. Intorno a lui due brigate giovani e spigliate sia di sala che di cucina, dove spicca la brace ardente ed il Jasper. Il lungo percorso gastronomico abbraccia contaminazioni da mezzo mondo, brilla per tecnica espressa (e non poteva non esserlo visti gli artefici) ma si apprezza la misura di alcune preparazioni che lasciano l’ingrediente protagonista. Tanti , quasi tutti, andrebbero citati, ma almeno ricordiamo la cialda di benvenuto con un’insalatina sensazionale, il sandwich acciuga e pollo da far impallidire i sandwich finora mangiati, il raffinato canapè tartufo e ricci, la perfetta animella resa amara dal passaggio in griglia, l’area sfoglia golosamente farcita di panna e crema. Dispiace andar via, in effetti l’unico vero difetto della Nuvola è che non abbia una foresteria.