Maggio 14, 2025
BEREVINO

MURA MURA: GUIDO MARTINETTI E FEDERICO GROM FANNO CENTRO ANCHE COL VINO

Prima vendemmia nel 2019 per la cantina Mura Mura, aperta dai due soci di Grom a Costigliole d’Asti, e che ci regala vini splendidi, anche per l’estate.

C’è un leggero velo di mistero attorno ai vini di Guido Martinetti e Federico Grom. E forse è anche questo aspetto a renderli così interessanti. Perché – seppur noti al grande pubblico per averci regalato una vera rivoluzione nel mondo gelato, con Grom – sono riusciti, con l’apertura della cantina Mura Mura, nell’alto Monferrato, a diventare nicchia fin da subito.

COS’È MURA MURA

Nessuna comunicazione urlata come si usa di questi tempi, ma tanta tanta raffinatezza ed eleganza. Un fil rouge che si apprezza certo nei vini e nel modo di fare impresa, ma anche e soprattutto facendo quelle ormai rare chiacchiere informali per parlare della filosofia dell’azienda, ancora molto legata ai temi che avevano appunto fatto nascere Grom. Una realtà dunque molto personale, dove si intravede molto dei due fondatori. Una cantina che vuole dare risalto al convivio e alla gioia di vivere tant’è vero che il suo nome è ripreso da un’espressione malgascia difficile per noi da tradurre, ma che punta alla forza del vivere il momento.

VINI ESTIVI: LE PROPOSTE MURA MURA

“Vini di potenza, eleganza e che siano espressione del territorio”. La prima vendemmia è stata nel 2019, e da qui il lavoro ha scelto di puntare in alto, volendo creare dei vini freschi, puliti, fiabeschi, di buona struttura, con ottime capacità di invecchiamento. Grignolino, Moscato e Barbera nel Monferrato e anche degli ettari a Barbaresco e Barolo nelle Langhe. Il periodo verso il quale ci muoviamo è quello caldo dell’estate, motivo per cui Guido Martinetti ha presentato cinque referenze più adatte da gustare in questi mesi, durante una presentazione al Via Stampa Bistrot di Milano.

Bianca – PIEMONTE DOC BIANCO 2021. Aromi di fiori di acacia, susina gialla, melone e accenni di vaniglia. La Favorita è un vitigno storico, e se coltivata con estrema attenzione, può produrre vini straordinari con un’elevata mineralità. Si fa selezione dei grappoli, macerazione sulle bucce per circa 60 ore e affinamento in botti di ceramica da 400 litri per circa 14 mesi.

BeatriceDERTHONA COLLI TORTONESI TIMORASSO DOC 2022. Aromi di limone candito, miele di acacia e note di vaniglia. La breve macerazione sulle bucce, la fermentazione in tonneaux e in piccole botti di ceramica e l’affinamento sui lieviti per oltre 12 mesi conferiscono a Beatrice una struttura unica, personalità e una lunga persistenza gustativa

Borraccio – ROSATO 2023. Il Borraccio 2023 è un vino rosato da salasso di grande pregio, da uve Nebbiolo e Barbera. Questo vino si distingue per il suo equilibrio tra complessità aromatica ed eleganza strutturale. Il Borraccio 2023 è caratterizzato da una notevole ampiezza aromatica e pulizia olfattiva, accompagnate da complessità ed eleganza. Alla vista, si presenta di un invitante colore rosa cerasuolo. Al naso, emergono profumi di pesca, fragola, zucchero filato e salvia. Al palato, il vino è corposo e strutturato, con una spiccata sapidità e una piacevole freschezza.

Sorano – BAROLO DOCG 2020. Il Barolo Sorano 2020 è un vino d’eccellenza prodotto con grande attenzione e rispetto per la tradizione e il terroir unico di Serralunga d’Alba, di cui esprime pienamente il terroir. Si presenta di un colore rosso rubino con riflessi mattoni. Al naso, offre un bouquet complesso con aromi di marasca, violetta, rabarbaro e muschio. Al palato, i tannini sono intensi ma eleganti e raffinati, con una concentrazione notevole e un finale decisamente persistente.

Ofelia – PIEMONTE DOC MOSCATO PASSITO 2020. Miele, fiori d’arancio, albicocca. Ofelia è il risultato straordinario di due tecniche di vinificazione avanzate per la produzione di vini dolci. La concentrazione delle uve Moscato è ottenuta parzialmente grazie alla muffa nobile Botrytis Cinerea e parzialmente tramite il congelamento dei grappoli, creando così un vino dolce, complesso e mai stucchevole. Due tecniche seguite solo in cantina e non in vigna. Di colore rosa ciliegia intenso e brillante, presenta note resinose al naso, frutta ciliegia secca, albicocca secca e un leggero sentore di lievito. Un esperimento e un “vino da matti”, come lo ha definito Martinetti stesso.

Un viaggio sensoriale che si gusta meglio al relais Le Marne, adiacente alla cantina, dove proseguire con l’esperienza della visita e dell’ospitalità dei due soci.