Maggio 17, 2024
BEREVINO

VINITALY 2024, TI STAVAMO ASPETTANDO!

Verona ha questo appuntamento annuale irrinunciabile, il Vinitaly,  capace di sorprendere anche le aspettative più alte. Non ci basterà mai.

La 56° edizione di Vinitaly si è appena conclusa, sottolineando l’importanza del settore vinicolo come simbolo di identità e convivialità.

Con oltre 4mila cantine provenienti da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly ha confermato il suo ruolo di ambasciatore del made in Italy enologico nel mondo. Più di 30mila sono stati gli operatori esteri, provenienti da 140 Paesi. E non a caso l’evento ha registrato proprio un terzo del totale dei visitatori dall’estero, confermando il suo prestigio internazionale.

Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha evidenziato il ruolo strategico di Vinitaly nel posizionare il vino italiano sui mercati globali. Con 1200 top buyer provenienti da 65 nazioni, l’evento ha registrato un aumento del 20% rispetto all’anno precedente, grazie ad un’intensa campagna di promozione supportata da Ice e altri attori istituzionali.

In concomitanza con Vinitaly, si sono tenute altre importanti manifestazioni come Sol, Enolitech e Xcellent Beers, che hanno portato il numero totale di espositori nel quartiere a 4300.

Vinitaly 2024 si è dunque concluso con successo, consolidando il suo ruolo di principale vetrina internazionale del vino italiano e delle sue eccellenze.

COSA ABBIAMO ASSAGGIATO

Ma passiamo agli assaggi, perché è questo che si fa a Vinitaly, si beve. Si scoprono cantine, si intrecciano nuovi legami e si fanno pubbliche relazioni, si gira, si prova, si parla molto. Forse ci vorrebbero due settimane di fiera per approfondire ogni cantina e ogni produttore come si dovrebbe, ed è per questo che Vinitaly non stanca mai, perché ogni anno c’è qualcosa di nuovo da provare, qualcuno di nuovo da incontrare e i vecchi amici con cui risedersi, per bere quel vino che tanto ci piace e che non ci stufa mai. Ecco quindi qualche chicca scovata, tra cantine istituzionali e nuove interessanti scoperte.

AVIGNONESI E LA MASTERCLASS DI MONTEPULCIANO

La cantina Avignonesi, fondata nel 1974 a Montepulciano, ha visto un nuovo corso dal 2009 con l’acquisizione da parte di Virginie Saverys. Sotto la sua guida, la cantina si è orientata verso un’agricoltura naturale, abbracciando approcci biologici e biodinamici. Con otto vigneti a Montepulciano e due a Cortona, Avignonesi si impegna per il rispetto dell’ambiente, evitando l’uso di erbicidi, pesticidi e fertilizzanti chimici. Grazie a questa filosofia, i loro vini stanno migliorando costantemente, offrendo profumi e sapori che riflettono il territorio. La gamma comprende Rossi e Nobili di Montepulciano di alta qualità, con particolare enfasi sul loro Vin Santo, considerato eccezionale dai conoscitori, e che noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare. Ma soprattutto abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad una masterclass che metteva a confronto diverse annate di Nobile di Montepulciano e del loro Poggetto di Sopra, la massima espressione del territorio e dei diversi appezzamenti disponibili, così come dell’annata, per la quale viene scelto solo il cru migliore. La libertà di scegliere la posizione del vigneto e la qualità quindi delle uve conferisce a questi vini un’eccezionalità rara ed un’eleganza difficile da ritrovare, con tannini smorzati e fini, che lasciano spazio ampio e voluto alla frutta e ai terziari, senza dimenticare vigore e acidità. Sei le degustazioni, nelle annate 2013, 2019 e 2020 di Nobile e 2016, 2019 e 2020 di Poggetto di Sopra. La nostra preferita? Per la sua complessità, vince il Poggetto di Sopra 2016.

DAL 1960 NEL CUORE DELLE LANGHE: L’ANIMA IN ROSSO DELLE LANGHE

Il Barbaresco DOCG Vanotu e il Langhe DOC Rosso Long Now incarnano l’eccellenza enologica delle colline piemontesi. Il primo, un tributo affettuoso al nonno Giovanni, si distingue per la sua personalità unica e il carattere distintivo del Nebbiolo, mentre il secondo, frutto dell’incontro tra il Nebbiolo e Palma, promette un’esperienza sensoriale senza pari. Entrambi sono il risultato di tecniche vinificative innovative e un rispetto profondo per la tradizione, offrendo una pienezza e un’eleganza che conquistano i palati più raffinati. Anche in questo caso, una pioggia di riconoscimenti.

MARCHESI DI MONTALTO O GERMANIA?

Tschüss Ring è un vino unico nato dalla collaborazione tra gli enologi Gabriele Marchesi e Fabrizio Marzi, che uniscono le terre di Italia e Germania attraverso la fusione di due varietà di uva Riesling provenienti dallo stesso clone Heinz65 Mosel. Il vino, prodotto dalla cantina Marchesi di Montalto, presenta un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e offre al palato note fruttate di ananas, pompelmo e agrumi, accompagnate da delicati sentori di fiori gialli e acacia. Tschüss Ring rappresenta un’esperienza sensoriale unica che cattura l’essenza di due diverse regioni vinicole.

CANTINA TRAMIN

  • Terminum Gewürztraminer è un sublime mosaico di aromi che prende vita nei primi giorni dell’inverno, in uno dei pochi luoghi in cui la natura consente la formazione della pregiata muffa nobile. Questo processo dona al vino un carattere inconfondibile, conferendo a ogni sorso un’esperienza sensoriale unica. Annata 2022 con 20 mesi di affinamento. Un passito di una delicatezza e allo stesso tempo corposità che in pochi sanno creare.
  • Troy è per Tramin la massima espressione dello Chardonnay d’alta montagna. Derivato dalla lingua degli antenati, il nome “Troy” significa “sentiero”, simboleggiando il lungo viaggio di ricerca e sperimentazione con questo nobile vitigno. 33 i mesi di affinamento per l’annata 2020. Eccellente.
  • Questo è il vino di punta della cantina, ed è stato un onore poterlo assaggiare. Epokale è infatti il primo vino bianco italiano ad aver raggiunto il punteggio perfetto di 100/100 punti da Robert Parker’s Wine Advocate. Si discosta dai tradizionali standard del Gewürztraminer altoatesino, ridefinendo i suoi limiti e dimostrando in modo eccezionale il potenziale di questo vitigno. Il punto finale e più sublime di un vitigno aromatico.

IL METODO CLASSICO DOSAGE ZERO DI FABRIZIO MARIA MARZI

Il Metodo Classico Dosaggio Zero di Fabrizio Maria Marzi è un vino spumante di qualità, dal colore dorato e dalla fine effervescenza persistente. Al naso, si percepiscono intense note aromatiche di mela, pompelmo e pesca gialla, con accenni di fichi caramellati, curcuma, salvia, maggiorana croccante e mandorla. In bocca è ampio, equilibrato, con un finale lungo e persistente. Prodotto da Enoemme, fondata da Fabrizio Maria Marzi nel 1994, questo spumante è ottenuto rigorosamente da vitigni di Pinot Nero e Riesling Renano, provenienti dalla regione dell’Emilia-Romagna. Con un’alcolicità del 12,5%, è ideale per accompagnare piatti di pesce e può essere gustato durante tutto il pasto.

KORI: UN METODO CLASSICO LAZIALE DA UVE BELLONE

KORÌ Pas Dosè di Bellone è uno spumante Metodo Classico ottenuto dal vitigno autoctono Bellone, coltivato sulle colline di Cori. Presenta un colore giallo paglierino intenso e un perlage persistente, con aromi di mela, cedro e agrumi canditi. Al palato è fresco e sapido. Il nome “Korì” omaggia Cori, luogo d’origine della cantina Cincinnato. Questo spumante rappresenta una nuova sfida alla versatilità del Bellone, con una versione Pas Dosè affinata sui lieviti per 18 mesi, caratterizzata da note di frutta bianca e una carbonica ben dosata. La Cincinnato di Cori è una cantina sociale fondata nel 1947, che produce circa un milione di bottiglie l’anno.

PROVE DI BOTTE: OCCASIONE UNICA DA TUA RITA

Rita e Virgilio, negli anni ’80, acquistarono terreni con l’idea di vivere in simbiosi con la natura. La passione per il vino li spinse a trasformare i terreni in vigneti, portando l’azienda Tua Rita da 2 a 60 ettari di vigneto. Situata nella Val di Cornia, tra il mare Tirreno e le colline Metallifere, l’azienda gode di un ambiente ideale per la viticoltura. Qui gli assaggi sono stati eccezionali per via della possibilità di assaggiare delle anteprime, delle prove di botte che vedranno la luce solo a settembre. I vini del futuro, in divenire ma comunque già maestosi. Per Sempre, Giusto di Notri e Redigaffi, tutti nelle annate 2022, in grande anteprima.

Per il primo raccontiamo che Virgilio, con la sua tenacia e desiderio di sperimentare, ha introdotto nella gamma dei vini di Tua Rita una Syrah in purezza, accanto ai vigneti tradizionali. Dopo 18 mesi di invecchiamento in barrique, il risultato ha confermato le sue certezze, ottenendo un grande apprezzamento da parte della stampa e del mercato.

Il secondo porta il nome in omaggio alla chiesa di San Giusto, uno degli edifici religiosi più belli di Suvereto, e al primo vigneto aziendale, piantato nella località di Notri. Introdotto per la prima volta nel 1992, è un vino a base di Cabernet.

Che dire di Redigaffi invece. Nel 1994, quando Rita e Virgilio prelevarono due barrique di Merlot dalla produzione, forse non sapevano di aver creato un cult-wine internazionale. Le vigne, impiantate nel 1988 nel cuore dell’azienda su un leggero pendio, diedero origine a un frutto eccezionale grazie alla loro posizione, alla composizione del terreno e ai microclimi circostanti. È stato il primo vino italiano a ricevere il punteggio perfetto di 100/100 da Robert Parker.

UVE STRAMATURE: IL PROGETTO DI TEO COSTA

Nell’incantevole scenario delle colline piemontesi, l’eredità enologica della Cantina Teo Costa si unisce alla natura incontaminata, dando vita ai vini “Libera Natura”. Tra le creazioni più recenti spicca Vitidautunno®, un’etichetta che incarna l’essenza dell’innovazione e della tradizione.  Le bottiglie di Vitidautunno® richiamano antiche anfore, mentre le etichette dai colori vivaci evocano i suggestivi paesaggi autunnali. Ma l’innovazione va oltre l’estetica: i vitigni selezionati sono unici, offrendo un’esperienza sensoriale senza pari. Tra le eccellenze di Vitidautunno® c’è il Piemonte DOC Barbera Passito, un vino che racconta la storia antica e nobile di Castellinaldo d’Alba, dove la Barbera regna sovrana. I vigneti della Cantina Teo Costa, collocati sulle colline piemontesi ricche di silice e calcare, producono uve Barbera surmature o leggermente appassite, vinificate con maestria in botti di rovere. Il risultato è un vino dal profumo intenso e dal sapore avvolgente, arricchito da note speziate. Il Piemonte DOC Barbera Passito di Vitidautunno® è un vino dal grande potenziale di invecchiamento, da gustare a una temperatura controllata per apprezzarne appieno la complessità e l’eleganza.