Marzo 29, 2024
The Ikigai Collection al Drink Kong
BERENEWS

L’ikigai al Drink Kong: quando l’armonia dello spirito si coniuga con quella degli spirits

E’ un lunedì di novembre, ti trovi all’entrata di uno tra i migliori cocktail bar del mondo (#16 World’s 50 Best Bars), il Drink Kong, chiudi gli occhi ed ecco che vieni catapultato temporalmente e geograficamente in un’altra dimensione. Siamo all’interno di una metropoli orientale futuristica, l’atmosfera dark intervallata da neon colorati, l’affollato bancone dalla bottigliera importante capitanata dal famoso bartender Patrick Pistolesi, gli specchi ed i quadri che creano giochi di luci e geometrie, le poltrone in velluto di stile retrò, il corridoio che si snoda nel locale e ci porta alla Japanese room ispirata proprio agli hidden bar di Tokyo. E’ qui che per qualche ora ci immergiamo nella cultura giapponese e scopriamo uno dei suoi capisaldi: l’ikigai.

Likigai(生き甲斐) è un concetto giapponese che può essere tradotto come “ragione di vita” e “ragion d’essere”. Ikigai è anche il nome dell’inedita collezione di distillati giapponesi di altissimo livello presentati da due professionisti della mixology: Kenji Jesse e Francesco Braun.

Kenji Jesse, di origine giapponese è un consulente nel settore delle bevande di lusso con oltre 19 anni di esperienza che lo ha portato in oltre 70 paesi, collaborando con alcuni dei più grandi marchi di alcolici e bar del mondo.

Francesco Braun, romano di nascita ed inglese d’adozione, si occupa di drinks development e consulenza per locali ed a livello digitale ha lanciato il suo seguitissimo canale Instagram @just_imbiber.

Ci sediamo e notiamo subito i dettagli della sala: il legno di ciliegio del tavolo e del bancone, le immagini antiche di samurai che si stagliano sulle pareti, la puntuale mise en place, i bicchierini da sakè adagiati su una tavoletta con il tipico pattern Seigaiha che ricorda le onde dell’oceano. Ogni minuziosa attenzione è tipica di questa cultura orientale in cui il momento della condivisione di un pasto viene esaltato come un vero e proprio rito.

Questo viaggio in Giappone parte dall’assaggio in purezza del distillato  che ritroviamo poi nell’elaborazione del suo drink. Il primo pit stop è alla Tokyo Distillery, qui assaggiamo: “ La Yuzu”, “La Okinawa” (dall’agrume originario delle Isole Ryuku) e “La Tomato” (dal blend di pomodori giapponesi, alcool e zucchero), quest’ultimo viene miscelato con shisho bitter e Etsu Gin per creare il “Tomatini”. Non può mancare il pairing con un chicken dumpling con una salsa al peperone e pomodoro che si sposa benissimo con l’aroma de “La Tomato”.

L’itinerario prosegue con un cocktail beverino lo “Shochu highball”, lo shochu è un distillato che ha diverse origini come la patata viola, il sesamo, l’orzo o il riso. Accanto a questo drink dall’animo gentile, uno sfizioso yakitori in salsa teriyaki con mayo al tartufo.

Immancabile a metà viaggio uno dei cocktail più famosi e bevuti al mondo, il Martini, però in versione giapponese con un forte richiamo alla primavera sia grazie all’utilizzo un Sakura Cordial (dato dall’infusione di fiori di ciliegio) sia grazie all’accompagnamento con uno spring roll di verdure con un’accattivante salsa piccante al mango.

Si riparte per la parte più a sud del Paese e per i più increduli, udite, udite, anche in Giappone si produce il Rum, con il suo clima tropicale e una temperatura media di 22,5°, l’arcipelago di Okinawa è l’unica area del Giappone dove cresce la canna da zucchero. Un esotico e divertente twist sul Daiquiri accompagnato da un morbido pan brioche con hummus di edamame e lemon grass, ci porta a concepire la diversità di profumi e sapori di questo territorio.

Abbiamo approcciato poi un prodotto inedito della distilleria Helios: una nuova versione del rum Teeda invecchiato per 21 anni in botti nuove di rovere americano in edizione limitata di 2.500 bottiglie al mondo.

L’ultima sosta prevede l’assaggio del più nobile tra i distillati di cereali: il Whisky seguito dall’ultimo drink il “Japanese Adonis” composto da sakè, umeshu, un distillato di prugna acerba ed umami bitter ed accostato ad un appetitoso bao di maiale con verdure alla salsa tonkatsu.

Che dire? A fine evento ognuno ha davvero scoperto qualcosa in più sul proprio Ikigai, apprendendo gli usi e costumi di una cultura lontana, miscelando aromi degli japanese spirits ai sapori d’oriente, abbiamo discusso di filosofia, brindato a suon di Kanpai! ed imparato anche a fare gli origami!