Siamo qui per Gente di Lago, la bella iniziativa di Marco Sacco per valorizzare il pesce di lago, e non solo. Occasione per rivedere anche il ristorante Piccolo Lago.
Quante cene cosiddette di gala abbiamo fatto nella nostra vita? Quasi tutte lunghe e noiosissime con proposte infinite di chef che volevano mettersi in vista, cucinando più per loro che per gli ospiti.
Sorprendente, e da lodare, la scelta di Marco Sacco del Piccolo Lago: una serie di prodotti da sballo offerti come antipasto e accompagnati da un pane straordinario e da un burro di malga aromatizzato. Difficile scegliere tra il prosciutto della Val Vigezzo, il violino di Capra, una serie di formaggi erborinati e di alpeggio, ed il celebre Bettelmatt. Il tutto accompagnato da un ottimo champagne.
La cucina di Marco Sacco
Poi Marco ha fatto una cena veloce e leggera con Terra Madre, una serie di germogli e foglie del suo orto idroponico seguito da uno dei suoi piatti classici: la Carbonara au Koque, con il tuorlo versato al momento. Buona bella e leggera l’anguilla con il tè e germogli di borragine e dolce ed elegante finale con il Carpe Diem, latte miele mousse di carpa, meringa di vino, gelato di gin e rosmarino.
E la sera dopo bis di prodotti con un’altra piccola sequenza di assaggi. Deliziosa la zuppetta orientale di granchio blu con spaghetti di riso. Poi il sapore deciso dei bottoni di pasta fresca al piccione cotto allo spiedo. Ma i due assaggi forse più originali arrivano in chiusura: il churrasco dove il costato di agnello alla brace viene reso intrigante dalle note speziate e dolci del cacomela e del fiore di sambuco e menta. Per chiudere con cioccolato aneto caviale e gelato al vermouth, come dire un cioccolato che non ti aspetti.
Ogni piatto è stato spiegato al tavolo dai rispettivi capopartita, e alla fine sono loro che non solo raccolgono l’applauso, ma rimangono in sala a brindare con noi. Da Marco Sacco una lezione su come si fa squadra e si riesce a coinvolgere una brigata.
