Un boutique hotel particolarmente curato aperto durante la pandemia, è da poco ripartito con grande slancio. Anche con il ristorante, che vanta un decoro bello e d’effetto, e un restaurant manager d’eccezione come Marta Pandimiglio che fa la differenza. Un’ottima sala davvero che si completa con Sean Mac Donald sommelier e Laber Monzon commis. Anche in cucina la brigata è ben attrezzata e sempre giovane: Alessandro Pietropaoli, lo chef, è il più vecchio con i suoi 32 anni. Con lui Valerio baiano, Valerio Cataldo, VIncenzo Esposito, Elena Baker e Luca Scagliarini pastry chef. Insomma le ambizioni non mancano ed infatti i piatti che arrivano sono tutti molto costruiti, abbondano di ingredienti e ridondanze che finiscono per coprire gli ingredienti di riferimenti. Ma le doti tecniche ci sono, le idee non mancano, e con un pò di misura che la maturità in genere porta con sè le ricette dovrebbero acquisire il necessario equilibrio. Ma già meritano la citazione dei ben contrastati e piacevoli taglierini ai ricci di mare, le stupende e succulente coscette di rana (sopra un risotto un pò colloso) e dei dolci originali ed interessanti di cremosità inusuale (anche se manca, volutamente?, un contrasto croccante).
CONETTO DI RICOTTA DI PECORA, SFILACCI DI CARNE DI CAVALLO, MIELE E CANNELLA; BON BON DI CARBONARA; SAMOSA DI LINGUA DI VITELLO CON MAIONESE ALLO TZATZIKI: PLUMCAKE GINGER, SOYA E BURRO BRUCIATO; GYOZA SALSICCIA E CICORIA CON KETCHUP SPEZIATO
