Aprile 26, 2024
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GUIDA IDENTITA’ GOLOSE 2023, LARGO AI GIOVANI!

Lunedi 27 marzo al teatro Manzoni di Milano è stata presentata l’edizione 2023 della guida ristoranti di Identità Golose. Sul palco il curatore Gabriele Zanatta e i due fondatori Paolo Marchi e Claudio Ceroni.

Giunta alla sua 16esima edizione, la guida ristoranti di Identità Golose vanta 1196 indirizzi, un risultato lodevole per Identità, che non aveva mai recensito così tanti ristoranti. L’80% delle schede riguarda l’Italia, mentre il restante 20% è suddiviso tra 43 paesi diversi.

La novità più interessante riguarda l’entrata delle gelaterie, 12 in totale suddivise tra Italia, Francia e Inghilterra. Un movimento gastronomico decisamente in fermento e che merita visibilità.

Uno sprint importante anche per i cocktail bar, già presenti in guida dallo scorso anno, che arrivano a 35 recensioni.

I premi

La guida Identità Golose tiene particolarmente ai giovani, infatti sono 512 le schede riguardanti gli chef al di sotto dei 40 anni. Sono proprio loro i protagonisti della guida, a cui Identità dedica ben 22 premi: “le giovani stelle”.

Per la categoria più illustre di “Miglior Chef” divisa per genere, vincono Jessica Rosval di Casa Maria Luigia di Modena e Davide Caranchini (classe 1990) del ristorante Materia di Como.

Il miglior pastry chef è l’under 30 Christian Marasca, di Zia Restaurant a Roma.

La sorpresa dell’anno va a Guido Paternollo, del Pellico 3 all’interno del Park Hyatt Hotel di Milano. Chef di 31 anni, colpisce la sua incredibile storia, da ingegnere della Ducati a cuoco di alto profilo che vanta esperienze alla corte di Yannick Alleno e Alain Ducasse.

Interessante anche il profilo di Jessica Rocchi dell’insegna Andrea Aprea di Milano, classe 1994 e vincitrice del premio di miglior sommelier.

Le altre categorie premiate della guida di Identità Golose


Il miglior Sous Chef – Dino Como – Reale Casadonna, Castel di Sangro

Il miglior sommelier –Paolo Porfidio – Terrazza Gallia dell’Excelsior Gallia, Milano

Il miglior maître – Serena De Vita – Aria, Napoli

Servizio e accoglienza – Il Clandestino – Portonovo, Moreno Cedroni con Massimo Franzin, Simone Nicoletti, Anthony Paccioni, Francesca Pierelli, Alessandra Borghi e Alessandro Mandrioli.

Il miglior pizzaiolo – Roberta Esposito – La Contrada, Aversa

Impresa Pizza – Bob Alchimia a Spicchi, Montepaone Lido, Chef patron Roberto Davanzo

Giovane famiglia – Famiglia Guida: Peppe, Rossella e Francesco Guida – Antica Osteria Nonna Rosa, Vico Equense 

Il miglior Food Writer – Rafael Tonon – Eater, UOL, Público

Contaminazioni – Azotea – Torino con Alexander Robles, Noemi Dell’Agnello e Matteo Fornaro

Sperimentazione in cucina – Juan Camilo Quintero Merchan – Poggio Rosso del Borgo San Felice, Castelnuovo Berardenga

Identità di Pasta – Spaghetto freddo, grasso di trota e rabarbaro di Michele Lazzarini – Contrada Bricconi, Oltressenda

Identità di Riso – Risotto con lattuga di mare, corallo di capasanta, olio di limone e origano di Valerio Serino – Tèrra, Copenhagen

La miglior barlady – Chiara Poloni – AMO, Venezia

Il miglior barman – Enrico Scarzella – Velluto, Bologna

Il premio Chef’s Table

Una novità importante della 16esima edizione della guida di Identità Golose riguarda la menzione allo Chef’s Table, ormai un trend nel panorama enogastronomico e che da una prospettiva diversa all’interno di un ristorante.

 Chi ha il piacere di vivere quest’esperienza, gode in prima linea del lavoro della brigata, infrange la cosiddetta “quarta parete” ed entra in assoluta sintonia con la filosofia del locale.

Ad aggiudicarsi tale premio, divisi in 3 categorie, è Imago all’Hassler di Roma per il best pairing Food and Wine. Un tavolo rialzato in sala, anziché in cucina, dove spesso si è serviti dallo chef in persona, Andrea Antonini, e dove si gode di una vista splendida sulla capitale.

Authentica di Pepe In Grani a Caserta, per il miglior Chef’s Table all’avanguardia, con soli 8 posti disponibili che avvicinano il commensale all’habitat del pizzaiolo.

Infine, Iyo Omakase di Milano come miglior Chef’s Table per un’esperienza intima e coinvolgente. Un bancone di 8 posti dove ammirare la tradizione del sushi dello stile edo, il più rigoroso modello di Tokyo.

Il cibo, un valore che si interseca con la cultura

Ospite della cerimonia, l’assessore alla cultura del comune di Milano Tommaso Sacchi, che si pronunciato con queste parole:

“Cosa ci fa l’Assessore alla Cultura alla presentazione di una guida enogastronomica? Sono molto felice di essere qui, sono grato anche io a Identità Golose, un progetto che ho imparato a conoscere sempre meglio in questi mesi, perché sono convinto che si debba tornare ad affermare, senza retorica, un concetto importante. Quello che fanno gli chef, i ristoratori, i giornalisti, le tante persone che lavorano nel mondo dell’enogastronomia, è occuparsi della cultura del nostro paese. Sono, e siamo qui oggi insieme, per testimoniarlo un’altra volta”.

Il tempismo alle volte è un prezioso alleato, difatti la cucina italiana dopo lunghi dibattiti nel corso degli anni è stata candidata dal governo come patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Tutto va bene, se non fosse per la mancanza cronica di personale….

Christian Marasca
Imago