Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese con 34 produttori si è dato appuntamento presso l’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (PV) per un focus enologico sulla varietà enologica regina del territorio.
Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze. 3.000 ettari vitati compongono il terzo distretto più grande al mondo dopo la Borgogna e la Champagne per una delle cultivar più affascinanti che a pochi chilometri da Milano ha trovato un habitat ideale con oltre 170 anni di storia. Spumanti, rossi ma anche rosati nascono in un territorio racchiuso in 4 valli e tra 52 comuni: una storia che inizia a metà ottocento con il Conte Vistarino che, innamorato della varietà francese, decide di impiantarla per dar vita, insieme ai fratelli Gancia, allo “Champagne dell’Oltrepò”, il primo Pinot Nero metodo classico italiano.
Da lì la storia corre veloce: grandi spumanti prima, grandi rossi poi, fino ad una sterzata che ha portato cambiamenti da un lato e consapevolezza dall’altro che la storia del Pinot Nero qui è tutt’altro che passata. Lo scorso 25 settembre, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, è riuscito a coinvolgere 34 cantine, giornalisti e operatori del settore che hanno avuto modo di approfondire le espressioni di Pinot nero, declinato in Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG e Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOC: “Qui si produce il 75% del Pinot Nero italiano ed è una tra le aree più importanti a livello mondiale con suoli che vanno dalle marne sabbiose in pianura a quelle calcaree gessose sulla prima collina ed argillose nella parte sud – sottolinea il Direttore del Consorzio Carlo Veronese – questa giornata è diventata un momento fondamentale per fare insieme il punto su due denominazioni di grande qualità che crescono anche numericamente”.
L’evento
La manifestazione, che si è svolta come ogni anno presso l’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (in provincia di Pavia) è nata da un gruppo di cantine virtuose del territorio che quest’anno hanno voluto approfondire il focus enologico grazie alla guida di Jacopo Cossater, per la degustazione dedicata all’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, e Filippo Bartolotta per quella rivolta al Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOC prima di dare spazio al walk around tasting.
Vini a volte simili, altre differenti ed una continua ricerca di un prodotto di qualità: saranno anche questi i motivi che hanno spinto Masi a sbarcare da queste parti, una terra vocata alla produzione di vini fin dall’antichità e che è attraversato dal 45° parallelo (come il Piemonte, la zona di Bordeaux e l’Oregon) dove oltre al Pinot Nero si allevano anche Croatina, Barbera, Riesling e Moscato. Tra le tipicità del territorio è da segnalre il Cruasè, un Pinot Nero Metodo Classico in rosa (marchio presentato nel 2009) che prevede un affinamento minimo 24 mesi ed un’etimologia di un nuovo modo di intendere il Metodo Classico che racchiude in sé il concetto di selezione: “crù”, ma “cruà” è anche l’antico nome del vitigno che veniva in prevalenza coltivato in questa area nel ‘700.
Un evento ben riuscito nell’intento del Consorzio e dei produttori che pensano già alla prossima edizione in questo territorio che oggi ha 16.000 ettardi di vigna.
Le cantine che hanno partecipato: Alessio Brandolini, Berté &Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Cà del Gè, Cà di Frara, Calatroni, Castellodi Cigognola, Castello di Luzzano, Cavallotti, ConteVistarino, Cordero San Giorgio, Riccagioia–ERSAFRegione Lombardia, Fiamberti Giulio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, La Genisia, La Piotta,La Travaglina, Lefiole, Manuelina, Marchese Adorno, Montelio, Oltrenero, Pietro Torti,Prime Alture,Quaquarini,Tenuta Mazzolino,Terre Bentivoglio,Terre d’Oltrepò-La Versa,Torre degli Alberi, Tortil’Eleganza del Vino,Travaglino.