Maggio 17, 2024
CIBOPORZIONICREMONAVINO

Un mito che rivive, la Sangiovesa

L’avevamo quasi dimenticata, invece è viva, e sta benissimo. Ci andavamo negli anni 80, quando era il regno di Tonino Guerra e anche Fellini non disdegnava. Poi la decadenza e da qualche tempo la rinascita grazie all’impegno e all’investimento della proprietà (Manlio Maggioli). Ci ritroviamo qui grazie all’invito di Carlo Bozzo, con anche l’amico collega e ora vignaiolo, Giorgio Melandri. Una serata a dir poco piacevole, iniziata nella bottega di fronte, Via Saffi 32 (nome come l’indirizzo) dove si assaggiano , e sono anche in vendita, i prodotti della Tenuta Saiano poco distante, sempre proprietà della famiglia Maggioli. Prodotti eccellenti e anche la focaccia fatta in casa è da lodare. Visitiamo dopo tanti anni la Sangiovesa per ammirare la bellezza dei vari ambienti, la piazzetta del teatro, i ricordi di Guerra, i quadri di Cagnacci (allievo del Guercino). Si scende poi nella suggestiva grotta dove è in esposizione una serie di colombaie provenienti da tutto il mondo ed infine a tavola. Una bella sfida tra i vini di Mutiliana di Modigliana (Giorgio Melandri) e quelli di Tenuta Saiano accompagnata dalle tante portate, trippa, formaggi, affettati, primi. Tutto buono con le carni di cortile della tenuta al top. 

i due chef della Sangiovesa e di Via Saffi 32
Massimiliano Mussoni con Giorgio Melandri
Giorgio Melandri collega e vignaiolo
la trippa
i cappelletti
costine con carciofi
il castrato
il pollo