In pieno centro storico il ristorante Vivace accoglie con i suoi tavoli posizionati intorno alla bella e tecnica cantina a vista che occupa la parte centrale con quattro colonne che ne delimitano l’ingombro.
L’accoglienza è professionale grazie a Valeria Korobeinikova e all’esperto Marco Pellizzari. La cucina si fa ben volere puntando sul genere goloso, con un po’ troppi intingoli e pochi contrasti gustativi, ma non va mai sotto la sufficienza, grazie all’impegno del giovane Vania Viapiana (coadiuvato da Cristian Corradini). I piatti scorrono veloci: meglio il Calamaro delle Lumache un po’ cremose, meglio il Carpaccio dell’Orto un po’ banale, meglio le Linguine dei Tortelli un po’ coperti, meglio l’Ombrina (classica e ben eseguita) dell’Animella un po’ scivolosa. La nota più originale? La buona Meringata vegana che arriva alla fine.