L’arrivo è stato reso problematico dall’improvvisa bomba d’acqua che ha allagato la città e anche l’Acciuga. Più fuori che dentro, così superato l’ingresso siamo felicemente arrivati al tavolo fronte cucina (tutta a vista). Il locale è piccolo (quando non si può usare, come nel nostro caso, il dehor) curato e colorato. E’ anche in perfetto e giudizioso equilibrio: menù stringato, cucina varia in stile contemporaneo ma senza alcun rischio o avventura, chef che preferisce (evviva!) cucinare che straparlare. Non sarà, ma non vuole nemmeno essere, la sosta dell’anno, ma alla fine è difficile pure trovarci un difetto (se non nel pesante benvenuto iniziale). Insomma un’acciuga che fa onore al suo nome: buona, modesta, essenziale.
Luigi Cremona
Ingegnere con due grandi passioni: i viaggi e la gastronomia. La prima lo ha fatto andare in giro per il mondo, dall’ Alaska alla Corea, dalla Terra del Fuoco al deserto del Kalahari, dall’Himalaia a Capo Nord alla ricerca dell’ umanità nei suoi vari aspetti e forme.