Il Natale si avvicina e si comincia già a respirare quell’atmosfera che rende tutto più bello (e tutti più buoni). Si addobbano gli alberi di natale e si accendono le luci per le strade, e giustamente, anche un hotel di lusso quale Anantara Palazzo Naiadi a Roma deve avere il grande suo momento di gloria “natalizio”. Momento di gloria che ha avuto luogo lunedì 28 novembre con l’accensione dell’albero all’interno dell’hotel, e quale migliore partner se non il famosissimo marchio di porcellane Rosenthal? Insomma, un hotel di lusso e un brand altrettanto di lusso non possono che essere un’accoppiata vincente.
L’evento inizia con una calorosa accoglienza da parte dello staff di Anantara Palazzo Naiadi, che danno il benvenuto con un calice di prosecco, facendo entrare gli ospiti in una grande sala in cui si scorge un bellissimo bar dalla forma semi circolare. Alle nostre spalle, un albero molto alto, messo al centro di una struttura a forma di regalo.
Ammettiamo che descrivere l’allestimento curato dai due interior designer italiani Stefano Liardo e Salvo Nicosia (fondatori dello spazio Thesign Gallery di Roma) a parole è piuttosto complicato, ma vi basti sapere che le decorazioni appese ai rametti erano delle piccole porcellane di Rosenthal: il concetto è fondamentalmente raggiunto. Dopo il discorso di Francesco Mennella, General Manager di Anantara Palazzo Naiadi, che, insieme a Marco Gilardi, Operations Director Usa e Italia del gruppo Minor, ha presentato la proprietà Anantara, è toccato ai ringraziamenti da parte di Giovanni Coppo, Sales & Marketing Director di Sambonet Paderno Industrie per Rosenthal, entusiasta di questa nuova collaborazione.
Un’occasione per riunire alcune grandi personalità romane, come ad esempio Luigi Salerno, Amministratore Delegato e Direttore Generale della Gambero Rosso S.p.A; il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphan Verger; Gianni Cinti, designer che ha collaborato con alcuni dei più celebri marchi della moda italiana e anche Diego Thomas, architetto e interior designer (“Cortesie per gli ospiti” vi dice nulla?).
Arriva il momento tanto atteso, anticipato dall’emozionante musica di un violino e un violoncello elettrico che riproducono brani conosciuti a livello internazionale: si accendono quindi le luci dell’albero. Niente di stratosferico; l’albero viene sovrastato da questa struttura enorme in plexiglass super colorata, ma forse eravamo noi ad avere aspettative diverse.
Quando il duo di archi smette di suonare, arrivano i piatti curati dall’executive chef Heros De Agostinis. Lo chef ha completamente rubato la scena all’albero di natale e ha reso lo stare in piedi per ore addirittura piacevole.
Tra l’uramaki di granchio, la frittella di melanzane, i gamberi rossi in tempura con crema di carciofi e menta, i tacos morbidi di astice alla catalana, il risotto mazzancolla provola e lime, i tortellini di coniglio fughi e parmigiano, i fagottelli ripieni di coda alla vaccinara e il lombo di agnello in crosta di cereali e finocchietto (e tantissime altre cose), non sappiamo davvero dirvi cosa ci sia piaciuto di più. Il tutto accompagnato da buonissimi cocktail, creati appositamente per la serata. Poi, il tiramisù fatto al carrello in mezzo alla sala dallo chef in persona, è stata una chicca davvero “gustosa”.
Un grandissimo talento che siamo felici di aver visto all’opera e speriamo ci sarà in futuro una nuova occasione di assaggiare i suoi piatti.