Classico forse, per il suo stile curato, per l’arredo non banale (pensiamo ai bei lumi, al tavolo centrale e al bel bancone del bar), per l’atmosfera un po’ retrò che gli oggetti art decò fanno rivivere.
Si entra nella prima sala, quella appunto con il bel tavolo e la zona bar, poi una saletta più intima è il passaggio per un piccolo ma curato dehor sul retro. Altra idea vincente di Lorenzo Murray, il titolare, è quella di aprire dal mattino alla sera, per diventare così il luogo dove ritrovarsi un po’ a tutte le ore, per un caffè o appunto come noi per una cena.
La cucina di Massimiliano Ciocchetti
Lo chef, Massimiliano Ciocchetti è sufficientemente maturo e anche buon lavoratore per star dietro a tutte le proposte che riempiono le ore della giornata e le varie pagine del menù, che non è un foglio, ma un libricino. Si difende su tutti i fronti dalla carne al pesce, ma la sua anima (non l’origine) è meneghina e quindi le pietanze di classica ispirazione lombarda sono forse le più gettonate.
Personalmente abbiamo apprezzato più i mondegghini di bollito e la cotoletta con osso (ambedue con generoso panko croccante), meno un risotto un po’ troppo fluido e mantecato, servito però con il midollo a parte. Servizio garbato, arredo curato, con un plus per i divanetti, e un minus per i tavolini fin troppo piccoli, che rendono a volte problematico il servizio.