Roma sta senza dubbio vivendo una stagione d’oro per quanto riguarda l’ospitalità di alta fascia. Ogni mese c’è un’apertura di un nuovo albergo a cinque stelle lusso.
Come questo Palazzo Naiadi, Anantara, la categoria top del gruppo Minor Hotels presente in tutto il mondo. In Italia sono solo in due, questo diretto da Francesco Mennella, e il Cappuccini Anantara ad Amalfi anch’esso da poco rinnovato. C’è la qualità dei 5 stelle, ma anche la dimensione non è trascurabile per gli standard italiani che in genere hanno una media inferiore di camere
Il progetto Anantara
Il progetto si completerà nei prossimi mesi con il top floor (area eventi, suite e spa), nel frattempo aprono al pubblico i due ristoranti. Il Seen, per una ristorazione più semplice, e l’Ineo per il fine dining, che occupa la spazio del precedente Tazio. Dirige l’impegnativa struttura Francesco Mennella, che ha pochi rivali per classe e competenza. La ristorazione è affidata a Heros De Agostinis, chef romano, ma per tantissimi anni in giro per il mondo soprattutto come braccio destro di Heinz Beck accanto al quale è praticamente cresciuto. Un ritorno quindi a casa, e pensiamo che per lui sia una sfida importante alla quale tiene moltissimo.

Il ristorante Ineo
Ineo accoglie con un sorriso al femminile e un bel bar. Poi entriamo in due salette di pochi eleganti tavoli, un’illuminazione discreta, soffitti alti, ambiente ovattato, un servizio aitante e giovane. Che Heros sia tecnicamente preparato non è certo una sorpresa. Inoltre conosce gli ingredienti di mezzo mondo e sa bene come gestire uomini e menù. Deve ora solo tornare a casa, non fisicamente perchè ormai è qui, quanto con il pensiero.

La cucina di Heros De Agostinis
Ci ha proposto un menù piacevolissimo con alcune chicche: il sensazionale carrello del pane, il benvenuto iniziale: non una serie di assaggini, magari buonissimi, ma senza senso. Qui c’era un tema: il pollo, declinato per altro in modo eccellente. Poi abbiamo assaggiato ben due menù. Il degustazione normale, una serie di classici ben eseguiti, dal delicato foiegras ai gamberoni e al capriolo, tutto buono, ma mancava il mordente del territorio. Più intrigante il menù vegetariano, che inizia bene con un millefoglie di rapa rossa, continua con un originale finto risotto di sedano rapa, si appesantisce poi con le ridondanze inutili della crema di castagne e del raviolo aperto. Buono anche il finale dolce, ma il pasticciere, Daniele De Santi, è bravo e ci attendiamo anche qui qualcosa di più intrigante. Ben venga in conclusione non solo un Hotel di questo livello, ma anche un ristorante come Ineo che ha tutte le carte per puntare in alto. Diamo tempo ad Heros di respirare con calma il venticello romano, siamo sicuri che presto, accanto al radicchio di Gorizia, troveremo anche il cimarolo romano.
