Aprile 27, 2024
CIBOPORZIONICREMONA

L’UMBRIA DEI TARTUFI CHE TI SOPRENDE: SAN PIETRO A PETTINE

Dispiace quasi parlarne perché questo locale sembrerebbe quasi nato per rimanere segreto. Una specie di meta da raggiungere solo con il passaparola, un indirizzo speakeasy più che un ristorante quale appunto è San Pietro a Pettine.

Nessuna indicazione, salvo proprio alla fine dopo un paio di stradine di campagna, La prima cosa che appare nel buio è una splendida chiesetta del quinto secolo, splendidamente restaurata, che invita alla meditazione. Poi dietro, immerso negli ulivi e tartufaie, il ristorante: tutto vetro e pietra, arredi firmati, lampade d’autore, tavole eleganti e ben distanziate.

È il regno della famiglia Caporicci, quattro generazioni dedite agli alimenti di qualità che ha trovato nella terza, lo slancio imprenditoriale nel settore dell’ospitalità. Oggi San Pietro a Pettine è un’azienda leader nel mondo del tartufo fresco e specialità gastronomiche correlate. Se sul fronte distributivo i suoi prodotti sono presenti in diversi paesi del mondo e lavorati da numerosi chef internazionali, in Italia da una decina di anni è partito il locale e presto arriveranno anche alcune, poche, camere di riguardo.

La cucina di San Pietro a Pettine

Come dicevamo all’inizio la cosa che più colpisce è il senso di esclusiva serenità che questo locale moderno ed elegante riesce a trasmettere. Sembra quasi spuntato all’improvviso sul clivio che sale verso il Borgo di Trevi.

Il servizio è discreto, ufficiale, ma non sussiegoso, il menù tranquillizzante con un filo conduttore dichiarato: il tartufo presente dall’inizio alla fine. Tartufo che condiziona ed indirizza le scelte della cucina, infatti non manca mai l’uovo più o meno cotto, il cavolfiore, la pasta fresca, la carne e i dessert al cioccolato, tutti ingredienti con i quali il tartufo ben si abbina.

In cucina è la giovane Alice, figlia di Carlo, e la sua cucina è in perfetta linea con la cornice. Non cavalca mode, non cerca avventure improbabili, dà invece corpo e sostanza cercando di evitare le banalità e la sciattezza.

Il piatto migliore? Pensiamo all’ottimo piccione quasi confit abbinato ad un delizioso crostone al tartufo ed una croccante sfogliatina delle sue cosce.

Note di Lorenza Vitali

Chef Alice Caporicci: le mie note

La carriera culinaria di Alice Caporicci, pronipote del fondatore dell'azienda, ha inizio con esperienze lavorative spaziando dall’internazionale, al creativo, al locale. Ha collaborato con chef come Jamie Oliver a Londra, Marco Gubbiotti presso Cucinà a a Foligno e Fulvio Pierangelini al Le Jardin de Russie a Roma. Queste esperienze le hanno fornito una solida base di conoscenze e competenze nel mondo culinario, permettendole di sviluppare uno stile unico e distintivo.
Il suo ruolo nell’azienda di famiglia non ha tardato a consolidarsi, segnando un punto di svolta significativo nella sua carriera. Alice si occupa della cucina di San Pietro a Pettine sin dai primi anni, dimostrando una dedizione straordinaria e un talento culinario di livello, un'eleganza concreta e un pizzico di contemporaneità misurata.
I suoi piatti a base di carne, pesce o vegetali vengono galvanizzati dalla presenza del tartufo, nel rispetto della stagionalità e assoluta qualità, e non potrebbe essere altrimenti dato che il ristorante è la prima vetrina dell'azienda!
Alice "officia" nella sua cucina a pochi metri dall'ex monastero medievale all'interno del sito di ristoro che fu per i viandanti, che non può che trasmetterle una bella energia, ma quello che più ho amato di lei è la passione per i cani abbandonati e le letture: non appena può fugge nei boschi con i suoi amati quattro zampe e un libro sotto il braccio.
Tra le tante curiosità di questo luogo va sottolineato che un tale "genius loci" per storia, posizione e armonia della natura è stato scelto dagli autori della trasmissione “Searching for Italy” della CNN condotto dall’attore italo-americano Stanley Tucci per rappresentare il meglio dell'Umbria.