Sono giovani e coraggiosi, hanno aperto una settimana prima del lockdown per richiudere ovviamente subito. Sono poi ripartiti e affrontano un pubblico, in larga parte vacanziero, con una cucina lontana dagli stereotipi locali. Francesca Lubelli in sala e Daniele Macheda in cucina, copia nella vita e nel locale, si fanno coraggio, vanno avanti con determinazione e accolgono con una piacevole presenza in sala e una proposta che si fa comunque notare- La vorremmo un pò più equilibrata e personale, però è indubbio che i tanti giri nel mondo (da Londra a Sidney) di Daniele hanno lasciato il segno. Il pesce è una perfetta versione occidentalizzata del sakana misotsuckè, le alici escono morbide ed intriganti dalle sue mani, il tempura è nelle sue corde. Poi vira un pò troppo sulle note dolci, manca qualcosa nel pur troppo affollato tagliolino, e ama forse poco i dessert a giudicare dal finale. Ma per chi vuole un’alternativa alla spesso troppo appiattita e monotona offerta ligure, il locale è da segnalare e consigliare, anche perchè Francesca nonostante la poca esperienza sfodera grinta e qualche buona bottiglia che non ti aspetti. Da seguire per capire meglio dove possono arrivare.
croccante.)
Gambero in tempura, salsa ponzu al lime
kombu-jime.
