In uno dei cocktail bar più gettonati della Capitale è stata presentata la nuova drink list “Perimetro e Forme” che esplora le inedite geometrie della miscelazione che si legano a suggestioni nipponiche.
Patrick Pistolesi e il locale
Drink Kong è senza ombra di dubbio uno dei punti cardine della mixology italiana ed europea e giunti alla presentazione della terza drink list da quando ha aperto, continua a presentare cocktail impeccabili nella tecnica, ma in rottura con le convenzioni.
Non a caso questa nuova idea è nata a pochi mesi di distanza dalla consacrazione definitiva nell’Olimpo dei migliori Cocktail Bar del mondo: a Barcellona si è aggiudicato il 16° posto della “50 Best Bars 2022” confermandosi il Miglior Cocktail Bar d’Italia.
L’atmosfera del locale rimanda ai vicoli fumosi di una metropoli orientale, fatta di neon improvvisi miscelati al rigore, l’essenza, un’estetica minimal tipica del Giappone che si lega e quella più calda e caotica della New York degli Anni 80.
“Perimetro e forme”
Ci troviamo in un «Instinct Bar». La carta dei drink serviti indica solo il distillato di partenza, ma non gli altri ingredienti. Ne viene invece descritta una suggestione proprio per consentire all’ospite di affidarsi al proprio istinto nella scelta del drink e all’immaginazione di ciò che andrà a bere. È dunque difficile presagire al momento dell’ordine cosa si andrà ad assaggiare, ma l’esperienza di ogni membro dello staff è fondamentale per essere essere consigliati.
Come è intuibile dal nome, quelli presentati sono stati una serie di cocktail che giocano con una precisa ispirazione dalle dinamiche geometriche del design e affondano nell’immaginario di artisti e architetti che, in particolare in Italia e Giappone, hanno saputo ridisegnare gli spazi della percezione spalancando i confini di un universo espressivo in continua metamorfosi.
«Il Perimetro in geometria è la misura della lunghezza del contorno di una figura piana, la somma dei suoi lati. Per noi Perimetro è la ridefinizione dello spazio di un drink, la modifica dei suoi confini, la creazione di nuove forme. Immaginiamo un drink come un poligono: la variazione di uno o più lati ne cambia la forma, lo riforma, definendo un nuovo Perimetro. Una visione soggettiva, mai oggettiva, dove la riorganizzazione e la combinazione di più forme esplorano nuove frontiere, creano cortocircuiti in termini di gusto, aprono nuove ed infinite possibilità», si legge nel testo/manifesto di Perimetro e Forma.
È doverosa una menzione speciale per lo Studio Lordz che ha avuto l’arduo compito di tradurre i pensieri e le visioni dello staff proponendoli da un punto di vista grafico ed estetico che riuscisse a coronare tutto il processo comunicativo del locale.
I cocktail e il fattore Kong
Un grande appassionato della miscelazione sa che trovarsi in un posto del genere è il modo migliore per ampliare il proprio bagaglio culturale in materia, ma un visitatore curioso che per la prima volta si interfaccia con questo locale potrebbe trovarsi a primo impatto un po’ spaesato nella scelta del cocktail. È proprio in questo momento che subentra il fattore Kong, ovvero “un’unità di misura” che nella mappa del gusto di ogni drink (comprende acidità dolcezza e amaro) da un’idea all’ospite della volontà dello staff di giocare e rompere gli schemi.
Nel corso della serata abbiamo avuto la fortuna di assaggiare alcune delle creazioni di Patrick Pistolesi insieme a qualche snack d’impronta orientale che fa da contorno perfetto all’assaggio dei cocktail. Tra i preferiti sicuramente ci sono:
– Paradox : Engine Gin +Mancino Vermouth Ambrato dalle note amare e profonde.
– Prisma: Grey Goose Vodka + Italicus Rosolio di bergamotto definito come “poliedrico e chiaro”.
– Origine: Aberfeldy 12 + Single Malt Scotch Whisky + Asahi Super Dry citato come “round , malty and solar”.
Non si può concludere senza citare un grande classico che non figura in questa drink list, ma che ovviamente è possibile assaggiare perché senza tempo, ovvero il Kong Island, uno dei drink più iconici del locale.
Drink Kong. Think Kong. Be Kong.
