Maggio 7, 2024
CIBOPORZIONICREMONA

VILLA CRESPI

Villa Crespi è ormai sinonimo di Tonino Cannavacciuolo, qui arrivato giovanissimo (o meglio qui accanto all’Hotel San Rocco per poi approdare subito dopo alla Villa). In pochi anni si è fatto conoscere e grazie alle sue capacità e alla sua popolarità ed è ormai a capo di un piccolo impero dell’ospitalità che si articola con più marchi: Laqua, il Bistrot, la Villa e vari sedi. Con immodestia possiamo dire di averne subito capito il valore, ma con modestia aggiungiamo che non prevedevamo certo dove sarebbe arrivato. Lo stimiamo non solo perchè è un bravo chef, ma per come tratta la sua brigata (lo adorano tutti), per la sua umanità che traspare, per aver saputo integrarsi con un’altra famiglia (Primatesta proprietaria dell’Approdo e del Giardinetto) e tutti insieme crescere vertiginosamente. Villa Crespi è ormai una struttura collaudata, attrezzata per reggere l’impatto di un flusso costante (circa 50 persone) a pranzo e a sera, grazie anche a due possenti brigate di sala e di cucina. Cucina posta al livello inferiore, una complicazione che l’ospite non percepisce, ma che esiste. Il tutto fila liscio in armonia, in sala (assente quel giorno Massimo Raugi) siamo stati coccolati da Stefano Bartolomei e la giovane Alessia Chignoli. Da sottolineare la selezione dei vini, la funzionalità degli eleganti tavolini di servizio, la precisione dei tempi. La cucina si esprime con un linguaggio volutamente raffinato in linea con la preziosità della cornice. Ogni piatto si basa su una lunga lista di ingredienti e prevede vari passaggi. Nulla da dire, il risultato è appagante. Abbiamo però nostalgia di qualche piatto di Tonino che con 3 ingredienti ti arrivava diritto al cuore e che secondo noi figurerebbe sempre bene alleggerendo gli attuali percorsi di degustazione. Sono tante le cose da citare: gli stuzzichini iniziali che ti fanno fare un piccolo viaggio tra le delizie d’Italia, il vitel tonnè ribaltato e poi presentato anche nei modi classici, la sontuosa animella (tra le migliori assaggiate in assoluto), le gustose rane e il notevole sedano rapa. Meglio gli spaghetti dei tortelli (un pò troppo coperti) e gran finale con degli ottimi dessert golosissimi. Intorno è il fascino di una Villa senza luogo e senza tempo, che sembra arrivata da lontano per caso in riva al lago, quasi per magia.