Gennaio 23, 2025
BERECIBONEWS

BENCÓ A ROMA: UN ANGOLO DI CALABRIA NEL QUARTIERE PRATI

Dopo un trascorso nel mondo del Fine Dining, Bencò cambia veste in un nuovo format più territoriale e tipico che vuole portare i sapori autentici e veraci della cucina calabrese.

“Certe volte si fanno grandi viaggi, per poi tornare a casa” e Manuel Bernardo, titolare del ristorante Bencò nel quartiere Prati a Roma, è voluto tornare a “casa” con un format che si discosta da quella che era la precedente proposta.

Dal 2020 fino a poco tempo fa, Bencò ha sempre saputo raccontare la Calabria attraverso una cucina moderna e identitaria tendente al fine dining, con una tipologia di proposta che non è passata inosservata perfino dalla Guida Michelin, tanto da inserirli nelle precedenti due edizioni della guida.

La sua identità calabrese Manuel (originario di Rossano Calabro) non l’ha mai persa, al contrario, ha voluto rafforzarla ritornando alle origini con questo nuovo format: “Volevo trovare la dimensione più corretta dell’idea di cucina calabrese con cui sono cresciuto. Qui le ricette della nonna non sono una formula da storytelling, ma tutte vere. Il mio sogno è sempre stato quello di raccontare la mia terra attraverso i suoi sapori, quelli autentici, quelli con cui sono cresciuto e che per ogni calabrese sono immediatamente riconoscibili”.

Il locale

Bencò si trova in una delle zone più suggestive di Roma, il quartiere Prati. Situato in Via Fabio Massimo, una volta scese una rampa di scale, ci si ritrova in un piccolo angolo di Calabria arredato con leccornie e cimeli tipici; mensole vecchie con pentolami e utensili da cucina, vasi di creta utilizzate per le conserve invernali, il grano, fiori, i peperoncini che simboleggiano la Calabria, i peperoni cruschi e tanto altro che rende l’ambiente ospitale e caratteristico. Il tutto studiato e messo a punto dell’interior design Fabio Zumpano.

La sala si sviluppa in uno spazio unico che conta all’incirca 40 coperti interni, ai quali se ne aggiungono altri 25 nel dehors esterno. Una vera chicca è la cantina privata che accoglie altri dieci posti, un luogo ideale per degustazioni e eventi privati.

La cucina di Bencò

Per raccontare una regione come la Calabria bisogna partire dalle materie prime e su questo Manuel è meticoloso nella selezione dei prodotti. Infatti, è lo stesso Manuel a ideare il menu, come lui stesso racconta: “sono un grande appassionato di cucina oltre che di Calabria, mi piace andare alla ricerca delle materie prime migliori e più iconiche, come la ‘nduja di Spilinga, l’olio extra vergine d’oliva, il baccalà, i salumi di suino nero o i formaggi pecorini dei nostri altipiani.”

Quella di Bencò, dunque, risulta una cucina semplice, ma che si rende ambasciatrice di un territorio come la Calabria che viene poco raccontato nella Capitale e la proposta offerta è il giusto e equilibrio tra terra e mare, come la cultura calabrese ci insegna.

Tra gli antipasti, impossibile non assaggiare sfiziosità come le bruschette con la sardella crucolese e la ‘Nduja di spilinga calda da spalmare sui crostini. Molto golose anche le polpette di melenzane, servite in formato “stecco”, così come le tipiche alici scattiate.

Tra i primi piatti la Stroncatura con alici, capperi e olive rappresenta a pieno quella che è l’identità del locale, ovvero quella di portare piatti che fuori dalla regione sono ormai dimenticati. La ricetta tradizionale, infatti, nasce nella zona di Gioia Tauro e riporta in vita un formato di pasta contadino realizzato alle origini con gli scari della molitura – crusca, semola, sfarinati di segale e farro, farina di orzo. Un piatto dal sapore deciso con spinte di sapidità.

Altri piatti della tradizione sono lo Spaghettone “alla corte d’assise”, tipicità a base di pomodoro, pecorino e peperoncino, e la Lagana e ceci.

Anche i secondi non dimenticano la tradizione e ne sono un esempio la salsiccia di maialino nero calabrese e la costata di podolica dell’Azienda Bioagricola La Sulla.  Interessante polpo, peperoni e pomodoro, ma che questa volta risulta eccessivamente sapido.

Tra i dolci, sono indimenticabili i Cucurielli, ovvero delle ciambelle fritte a base di patate e farine servite con una crema di nocciola, e la selezione di formaggi locali servita con miele.

La carta dei vini

La scelta dei vini proposti è perfettamente coerente alla proposta gastronomica, rendendo Bencò l’unico locale ad aver costruito una carta dei vini interamente dedicata alla Calabria con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’enologia calabrese, che negli ultimi anni sta facendo parlare molto di sé ed è cresciuta in qualità.

Abbiamo voluto una carta dei vini che parlasse calabrese a 100% e rappresentasse tutte le zone di produzione della Calabria, dal Cirò che è quella più conosciuta, alla Costa degli Dei terra di Zibibbo e Magliocco Canino, passando per l’area grecanica con il suo Mantonico o il Greco di Bianco, toccando poi la zona del Savuto e l’area della doc Terra di Cosenza con il Magliocco dolce, il Pecorello” spiega Manuel Bennardo.

Una carta dei vini che esplora l’intera regione, la rappresenta e la racconta in modo puntuale, dando la possibilità di bere calabrese e avvicinarsi ai vini di questa terra ancora troppo poco conosciuti. Una carta coraggiosa a Roma, che vuole essere un primo capitolo, un momento di avvicinamento a quei vignaioli che stanno crescendo in produzione e qualità.

Bencò si trova in una delle zone più suggestive di Roma, il quartiere Prati. Situato in Via Fabio Massimo, una volta scese una rampa di scale, ci si ritrova in un piccolo angolo di Calabria arredato con leccornie e cimeli tipici

Quella di Bencò, dunque, risulta una cucina semplice, ma che si rende ambasciatrice di un territorio come la Calabria che viene poco raccontato nella Capitale e la proposta offerta è il giusto e equilibrio tra terra e mare, come la cultura calabrese ci insegna.

La scelta dei vini proposti è perfettamente coerente alla proposta gastronomica, rendendo Bencò l’unico locale ad aver costruito una carta dei vini interamente dedicata alla Calabria con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’enologia calabrese, che negli ultimi anni sta facendo parlare molto di sé ed è cresciuta in qualità.