Suggestiva è la piazza dell’Esedra, bello l’albergo Anantara, ,ma non è per nessun motivo da meno il ristornate Ineo. L’invito è quindi doppiamente gradito e ci ritorniamo volentieri. In breve sintesi colpisce il lato vegetariano che nella prima esperienza avevamo sorvolato con una serie di piatti interessanti, come il ceviche, il gazpacho, il pomodoro (anche se un po’ troppo minimalista). Sull’altro versante l’interessante il filetto di San Pietro in kilo cottura di ventricina abruzzese e salsa al bernese al sumac. Indubbiamente originale e convincente. Colpisce il mastodontico ed articolato servizio del pane, mentre un po’ troppo semplice il finale dolce. Ma oltre alla bravura dello chef e della sua brigata un plauso va ad una brigata di sala giovane spigliata e competente che, pensiamo, giocherà un ruolo importante per il successo di questo nuovo e giustamente ambizioso ristorante
Luigi Cremona
Ingegnere con due grandi passioni: i viaggi e la gastronomia. La prima lo ha fatto andare in giro per il mondo, dall’ Alaska alla Corea, dalla Terra del Fuoco al deserto del Kalahari, dall’Himalaia a Capo Nord alla ricerca dell’ umanità nei suoi vari aspetti e forme.