Maggio 2, 2024
CIBOPORZIONICREMONA

IL BIVIUM DEL SIX SENSES A ROMA

L’hotellerie di lusso della Capitale si è arricchita di un brand di prestigio quale il Six Senses, noto per l’attenzione dedicata alla spa, ma anche per l’accoglienza (la proprietà è thai e in Thailandia l’accoglienza non teme confronti). Eravamo curiosi di provare il ristorante Bivium.

Il palazzo è di prestigio, ed è stato ristrutturato con un investimento importante. Il ristorante fa di tutto invece per essere informale. Arredo elegante ma non troppo, verde ovunque specie nell’area del bar, divanetti semplici ma comodi, tavoli senza tovaglie adatti all’alternanza della proposta che cambia durante le ore della giornata dalla colazione del mattino al post cena senza interrompere il servizio.

Al centro un’interessante cucina all day con due forni ai due estremi: il forno elettrico per la pizza e il josper. Cucina completante a vista.

La chef Nadia Frisina

La differenza si avverte subito nell’accoglienza. Molto professionale, attenta al dettaglio ma senza fartelo pesare, con toni sempre cordiali e gentili senza mai oltrepassare il limite. E sono tutti giovani ragazzi e ragazze. La cucina è affidata a Nadia Frisina. Incredibile che non l’avevamo mai incontrata nei nostri giri e anche lei gira non poco. È executive chef, posizione non da poco, lo è diventata (se non sbagliamo con il St. Regis) a soli 29 anni, quasi un record. È ancora giovane, affabile, brava e non se la tira nonostante le responsabilità e le tante persone, soprattutto uomini, che deve seguire. L’abbiamo intercettata in partenza per Kyoto dove aprirà un altro Six Senses.

La cucina di Bivium

Cose che non ci sono piaciute? Poche, un carciofo romanesco che per noi romani sembrava quasi bollito (eppure era stato cotto, poco, nel josper) e i dessert finali un po’ sottotono.

Ci ha invece stupito l’ottimo lavoro con il Josper soprattutto con le verdure (carciofo a parte). Buona la patata, ottimi i funghi, memorabile la zucca mantovana.

Auspichiamo che venga creato e proposto un menù vegetariano fatto con il Josper. Non che la carne non sia buona, anzi! Anche il tomahawk merita la citazione per presenza e bontà (meno il galletto, per la qualità della carne), ma è un peccato che quasi tutti ordinano la carne con un’alternativa così convincente ed originale.

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