Aurora Storari a soli 30 anni ha percorso, da Roma a Parigi, quella che si può senza dubbio definire la scalata verso il successo.
Gli studi scientifici facevano presagire un futuro più “standardizzato” e invece Aurora si è avvicinata alla cucina e se n’è sempre più innamorata. Tutto ha avuto inizio con un corso professionalizzante di cucina all’Alma cui è seguito subito dopo un master con la famiglia Alajmo e Gianluca Fusto in veste di insegnante di pasticceria, tramite cui scopre che è quest’ultima a rappresentarla maggiormente. Inizia una serie di esperienze passando per Milano, come pasticcera di Trussardi alla scala con Chef Roberto Conti con cui festeggia il ritorno della stella Michelin, e per Ratanà. Vola a Londra e alla fine atterra a Parigi, prima come Chef De Partie e ora come Head Pastry Chef. a Le Clarence con lo Chef Christophe Pelé, due stelle Michelin, 28° posto nella classifica The World’s 50 Best Restaurants 2022. Nella stessa classifica Aurora è stata nominata terza migliore pasticciera donna al mondo.
Aurora nonostante i suoi 30 anni ha le idee molto chiare ma soprattutto ha una sua firma che la distingue nel mondo dei pastry chef.
“Essere stata prima chef e poi pasticcera ha contribuito a formare la mia cifra stilistica. La mia è una pasticceria “cucinata” che non parte da una ricetta, come quasi sempre accade, ma da gusti e ingredienti che voglio abbinare per dar vita a una mia personalissima ricetta” dice Aurora.
L’istinto la fa da padrone e, sulla base della disponibilità e della stagionalità dei prodotti, dà vita a capolavori di dolcezza all’interno di menu degustazione alla cieca in cui il cliente si affida totalmente alle sapienti mani della squadra de Le Clarence. Il file rouge delle creazioni è il gusto primario “acetosa e mela, per esempio, si ritrovano in varie sfaccettature sotto forma di composte, terrine o anche gelato”.
La Pastry Chef, con la sua pasticceria “cucinata”, trasla piatti salati in versione dolce e lavora i vegetali per integrarli nel dessert. Una scelta in linea con il concetto di zero waste e di sostenibilità, principi che Aurora ha sposato dando vita a dessert stagionali o, addirittura, giornalieri destrutturati in più piatti per servirsi della materia prima nella sua totalità.