La struttura dell’Antico Borgo di Sutri non è poi così antica come il nome vorrebbe far credere, ma sicuramente ha la piacevolezza delle mura vissute, dei cambi di proprietà e di destinazione d’uso (prima fattoria, ora ospitalità aperta al pubblico).
Si distende tra il verde, ha un comodo parcheggio, si percepisce chiaramente il target principale: i banchetti, ai quali è dedicata una bella e grande sala dominata da una estesa capriata. Però c’è anche voglia di fare e di offrire un servizio più mirato anche al di fuori delle cerimonie. Ed è per questo che è prevista una piscina, un centro benessere.
Con una scelta non convenzionale sono invece già partiti con una proposta di ristorazione evoluta affidandosi con coraggio ad uno chef molto giovane, Simone Lezzarini, di buone esperienze, ma soprattutto con tanta voglia di fare. Nasce così il N’Uovo vino e cucina, nella bella saletta in fondo alla struttura caratterizzata da un’ampia finestra ad arco sul verde (e in stagione nella terrazza dominata dal biancospino).
La proposta di Simone Lazzerini
Simone ha interno giovani come lui, e, sembra ha accettato con entusiasmo la doppia sfida: da una parte i banchetti che aiutano la struttura per la sua evoluzione, dall’altra il fine dining nelle serate (evitando in genere i fine settimana) dove si può esprimere liberamente. Il talento e l’energia non gli mancano, e la fantasia pure. Anzi potremmo dire che ce n’è pure troppa, L’esuberanza giovanile viene fuori in una serie di assaggi dove c’è sempre in genere l’ingrediente in più, la salsa di troppo, la voglia di stupire o di mettersi in gioco con prodotti che a Sutri, dove siamo, non se ne sentirebbe la mancanza (astice, anguilla, piccione).
Però ci fa sempre piacere scoprire giovani così motivati, e con un ampio potenziale di crescita, che speriamo si realizzerà presto soprattutto se intervengono maggior misura e aderenza ad un territorio non solo per i prodotti (molti per latro già utilizzati) ma anche attraverso uno stile meno costruito e più spontaneo. E venendo al dettaglio dei piatti: meglio la focaccia del pane, meglio l’astice dell’animella, meglio i due secondi (agnello e soprattutto il piccione) dei due primi (risotto al latte e tubettini di farro), Interessanti infine i due dessert, Tropical e Tabacco, che cercano di essere originali senza perdere la golosità.
Ultima citazione per i personaggi sui quali verte la struttura. La proprietà, Francesca Pozzi e Federico Fortin sembra ben intenzionata alla ricerca di una sana evoluzione, il direttore Riccardo De Sanctis crede nel progetto gastronomico, Luciano Lombardi, per tutti Vignadelmar, completa la squadra con la sua indubbia esperienza, e sa tirar fuori la bottiglia che non ti aspetti nel momento giusto.