Siamo quasi in cima all’Italia, poco sotto la montagna che per l’appunto si chiama Vetta d’Italia, in Valle Aurina. Qui la famiglia Steger ha creato due alberghi adiacenti, Amonti e Lunaris che rappresentano il cuore dell’ospitalità della valle coniugato nel lusso. Il centro benessere occupa alcune migliaia di metri quadri tra saune e piscine di vario tipo che solo per fare il giro ci vogliono un paio di ore. Ma se sono attrezzati per far smaltire le calorie si difendono pure sul fronte opposto, specie al Lunaris dove il ristorante principale è una vera oasi golosa con stanza dei succhi, stanza dei formaggi, cantine e cantinette, una grande sala che ospita buffet e vetrine piene di specialità e preparazioni dal mattino alla sera e l’affaccio diretto sulla cucina per i piatti espressi e caldi. Indovinata anche la sala del ristorante che evita l’effetto mensa proponendo alla clientela una serie di spazi ospitali e piacevoli, che garantiscono una certa intimità. Non poteva mancare il fine dining che ci sembra tuttavia lo spazio meno convincente della struttura, non come sostanza ma come ambiente. La sostanza è affidata coraggiosamente ad una brigata giovanissima in sala come in cucina, dove il più vecchio, si fa per dire, è lo chef Matthias: Chef : Matthias Kirchler – anno di nascita 1993; Sous Chef : Lukas Althuber – anno di nascita 1997; Pasticcere : Davide Zorzi – anno di nascita 1998; 1° Maitre : Michael Siebenförcher anno di nascita 2002; 2° Maitre: Angela Shtjefni – anno di nascita 2002. Matthias è di Rio Bianco il paesino poco distante da Cadipietra dove è l’Hotel. Ha girato ed è tornato qui nella Valle, è la sua grande occasione e ce la mette in effetti tutta. Il menù degustazione per lunghezza e varietà ha pochi confronti, tanto è vero che si raccomanda l’inizio alle 18.45 direttamente in cucina dove viene servito il primo assaggio (una delicatissima tartelletta) che serve a rompere il ghiaccio (fuori in effetti l’aria è frizzante). Matthias conosce della valle ogni filo d’erba, ama il suo territorio ed il suo menù vuole esserne una riproduzione fedele nello spirito e negli ingredienti utilizzati, elegante e fine per presentazione. Dietro c’è tanto lavoro di gomito e di tecnica, e il risultato è sicuramente apprezzabile considerando la giovane età degli attori. Qua e là qualche piccolo svarione, pensiamo ad esempio alla buonissima trota annegata nella troppa salsa o a qualche preparazione dove il tanto lavoro svolto non riesce ad esprimersi in modo compiuto, però il livello rimane sempre molto alto, le carni hanno una marcia in più ed è ammirabile vedere come lo “schuttelbrot” con il graukase (come dire il pane con il formaggio locale) possa trovare una rappresentazione così elegante. Forse il finale dolce è un pò sotto tono rispetto a quanto visto prima, mentre il servizio al tavolo della giovane Angela si fa apprezzare per la spontaneità ed il sorriso.












al camembert) polvere di barbabietola





nero fermentato, polvere di semi di lino e funghi

cuore di black angus grattugiato



radice di rapa viola sottaceto, mirtilli sottaceto congelati, polvere di summaco americano e
puntine di finocchio, affumicato all’abete

-Burro di latte fieno del maso
-Prosciutto crudo di maiale italiano stagionato sotto sale marino per 12 mesi
-Cracker



acqua di pomodoro, polvere di porri bruciati

sella larice

con fiori di sambuco, prugna marinata e grigliata, gel di olivello spinoso e fondo d’agnello con
cherry e menta


formaggio schwarzenstein, essenza di burro nocciola e olio di spinaci, germogli di sambuco


caramello del latte, mirtilli marinati, olio di foglie di frutti di bosco, gel di frutti estivi, licheni
croccanti, tuille di farro e neve salata a base di latte



polvere di sommaco americano, olio all’erba cipollina e trota passata in farina e pane croccante di
segale

d’agnello

sambuco, crumble di pasta frolla

mousse al mascarpone e polvere di albicocca essiccata


neri, gelato al latte, crumble di burro

mele, semi di glandulifera, gel alla vaniglia, gel di uva sultanina

